L'incredibile storia dei bambini tulipano - una favola

L’INCREDIBILE STORIA DEI BAMBINI TULIPANO   UNA FAVOLA

C’era una volta un ragazzone molto alto, che amava la vita, i bambini, la musica e anche la buona birra. C’era anche un bambino, che amava la vita, i giochi, il suo fratellone e la coca cola e veniva chiamato da tutti “bambino tulipano”, perché aveva un polmone molto speciale, il sinistro, che a volte gli dava dei grattacapi. Il bambino tulipano aveva tanti amici sparsi per l’Italia che erano come lui.

Il ragazzone spesso si trasformava in supereroe perché la vita era difficile per i bambini tulipano, che a volte dovevano andare in ospedale e avevano tanta paura. Allora lui si metteva vicino a loro e gli cantava le sue canzoni divertenti nell’orecchio. Loro ridevano felici e canticchiavano con lui, creando scompiglio in ospedale e facendo ridere anche gli infermieri con le loro battute simpatiche su un certo Goldrek. Un giorno il supereroe, che si chiamava Goldrek, (ma l’avevate già capito, vero?!)decise di fare una delle sue magie: radunò tutti i suoi aiutanti, che si facevano chiamare goldrake and friends ma anche Rock and beer in love (perché anche loro amavano i bambini, la musica, la buona birra e alcuni anche il vino e la buona tavola)per andare in aiuto dei bambini tulipano e riuscire a trovare una cura per i loro problemi ai polmoni.

E così, cantando in giro per il mondo e radunando sempre più amici e conoscenti che venivano volentieri in loro aiuto, riuscirono a raggiungere tutti i bambini tulipano sparsi per il mondo e tutte le loro famiglie. E i bambini più lontani potevano finalmente viaggiare velocemente e raggiungere i centri con le cure migliori. E grazie a Goldrek e ai suoi amici tutte le famiglie iniziarono a mettersi in contatto tra loro e a darsi supporto e conforto a vicenda e a riconoscersi nel mondo, per aiutarsi. E anche i medici poterono iniziare un magico progetto di ricerca super segreto per trovare le cause di quei problemi al polmone e guarire i bambini tulipano. In particolare c’era una dottoressa bionda, che era un po’ anche una maga, (infatti veniva da un posto dove fischiava sempre un vento tremendo, ma lei non aveva mai un capello fuori posto) e che sapeva guardare dentro ai polmoni dei bambini e li guariva soltanto con la forza del pensiero. E i bambini subito potevano tornare a correre felici e giocare con i loro fratellini.

Goldrek e i suoi amici, che durante l’anno agivano in segreto restando a fianco dei bambini tulipano, una volta all’anno si ritrovavano tutti insieme in un posto speciale per festeggiare e aiutare ancora una volta con le loro magie. E finalmente i bambini tulipano, ma anche gli altri, potevano correre da loro e appena li riconoscevano gli saltavano addosso e li abbracciavano e cantavano tutti insieme le loro allegre canzoni. E tutti insieme portavano un carro e mettevano un palco sotto le stelle tra i profumi di rose, vino e limoni e tutti restavano ad ascoltare quella musica fantastica, che era anche il loro inno di battaglia. E c’erano maghi, giocolieri, elfi e nanetti e c’erano perfino un cowboy senza cavallo, ma con un grande cuore, che li faceva divertire da matti e una fatina molto buona che disegnava sulla pelle dei bambini con colori magici e profumati. E i genitori dei bambini guardavano stupiti quell’allegro gruppo ed erano felici di vedere tutti contenti e in buona salute. E nel cielo brillavano le stelle, erano quelle dei bambini tulipano che avevano deciso di provare a volare in alto per vedere cosa c’era e poi erano rimasti sulle nuvole per guardare meglio i supereroi che volavano e per proteggere i bambini dai fulmini. Erano gli angeli tulipano, che aiutavano Goldrek e i suoi amici senza farsi mai vedere. Ma c’erano anche loro alla festa e ogni tanto si nascondevano tra i cespugli ed essendo invisibili, facevano scherzi e tiravano le magliette dei bambini per farli ridere.

E i bambini tulipano, quelli sulle nuvole e quelli sulla terra, insieme a Goldrek e ai suoi amici, continuavano a tornare lì in quel posto speciale, anno dopo anno, a ricordare al mondo che loro erano e sarebbero per sempre stati rari ma speciali.

 

Questa piccola favola è dedicata ai nostri sostenitori che negli anni sono diventati amici, ci hanno aiutato a crescere e hanno condiviso con noi un po’ del nostro dolore, trasformandolo in GIOIA!!!

Corri e non fermarti più!!!!                                                          Marilù - Associazione Bambini con la CCAM -